Platone, Phaedr., 250 b-c

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La bellezza brillava allora intera ai nostri occhi, quando insieme al coro dei beati, seguendo noi Zeus, altri un altro iddio, godevamo di una vista e di uno spettacolo beatificante, e c’iniziavamo alla più beata, è ben lecito dirlo, delle iniziazioni che celebravamo, allorché perfetti e immuni dai mail che ci attendevano nell’avvenire, iniziati ai più profondi misteri, godevamo di quelle visioni perfette, semplici, calme, felici, in una luce pura, puri noi stessi e non sepolti in questa tomba che chiamiamo corpo…