Il nostro essere filosofi, guidato dall’intelletto ci aiuta nella salita all’empireo, perchè l’uomo è quell’ente unico tra tutti gli enti capace di trascendersi, di transumarsi, tappa per tappa non esiste un piacere ultimo in una valle di lacrime, ma ogni volta che l’uomo si trascende, intuisce, si espande, cresce ed il mondo diventa suo.
Qual’è la condizione che ci permette di realizzare questo lavoro filosofico?
L’amore che move il sole e le altre stelle crea libertà (canto VII del paradiso) dona all’uomo la possibilità di uscire dalla caverna e cominciare l’ascesa.
La libertà è un dono, è immediata ed innata, ci apre al possibile, restare in prigione (nella caverna dell’ego – Hillman) oppure scatenarsi al sommo piacere; alla conoscenza, fino a scoprire da dove questo dono ci è arrivato.
Considerate la vostra semenza, fatti non foste per viver come bruti, ma attento Ulisse, stai nella ricerca, fermati nei porti, assapora le conquiste, non oltre passare il limite, senza porti si naufraga.